Telescopio Keplero, il cercatore di nuovi mondi va in pensione

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Telescopio Keplero il cercatore di nuovi mondi va in pensione

Il telescopio Keplero, famoso e prezioso cercatore di nuovi mondi, va in pensione

Ne è passato di tempo, da quando Galileo Galilei cominciava a scrutare l’universo verso la fine del millecinquecento, col suo cannocchiale dei miracoli. Allora l’uomo sapeva nulla o quasi di quello che ci stava intorno.

Vedeva le stelle, dava loro un nome, vedeva i pianeti col loro moto relativo nella volta celeste; vedeva il sole e la Luna sorgere e tramontare, e qualche volta gli capitava di imbattersi nelle cosiddette stelle cadenti o in una cometa molto luminosa.

Ma cosa c’era veramente lassù in alto, nessuno se immaginava; e solo un piccolo grande, grandissimo uomo, con la sua perseveranza e la sua innata curiosità, ci ha aiutato a uscire dal tunnel dell’ignoranza. Con quel suo aggeggio ottico dei miracoli ha capito cos’era veramente la Luna, la Via Lattea, ha cominciato a capire meglio che cosa fossero i pianeti, con i loro satelliti, e tante altre cose.

Se non ci fosse stato lui, oggi non ci sarebbero probabilmente nemmeno gli aerei, gli elicotteri, e le stesse navicelle spaziali che portano a bordo i telescopi. Lui che ha fondato non la scienza moderna, ma la scienza in generale, fatta di curiosità, di intelligenza e soprattutto metodo e prove, riscontri sistematici. Di tempo ne è passato tanto, ma siamo ancora, fortunatamente, qui a cercare di capire.

Così, armati di pazienza e di telescopi, siamo a scrutare il cielo quotidianamente con passione e metodo, per cercare di capire l’universo, e forse di capire meglio anche noi stessi. Ma c’è un problema non facile da risolvere.

Intorno alla Terra c’è molta aria, c’è l’atmosfera terrestre, fatta di gas, e questo limita la chiarezza delle osservazioni e delle riprese astronomiche.
Perciò, giustamente l’uomo ha pensato una cosa: perché non mandare dei telescopi nello spazio, fuori dall’atmosfera terrestre, donne la visione del cosmo e dei suoi oggetti è estremamente nitida?

E così è stato. Telescopi spaziali famosi come Hubble e Keplero sono stati mandati in orbita a fare il loro dovere, e l’hanno fatto egregiamente. Ognuno con compiti e missioni diverse, ma col fine di scoprire.

In particolare Keplero ha avuto un compito importantissimo, quello di cercare di scoprire i cosiddetti esopianeti, vale a dire quei pianeti che orbitano intorno ad altre stelle nella nostra galassia, la Via Lattea. Scoprire questi nuovi pianeti non è per niente facile ma Keplero c’è riuscito benissimo, individuandone migliaia.

La cosa, anche di là del fatto meramente scientifico, è affascinante.

Fra questi pianeti ce n’è, infatti, un certo numero che si trova in condizioni favorevoli per ospitare la vita. Condizioni favorevoli vuol dire che il pianeta deve avere una certa massa, una certa densità, e non deve trovarsi né troppo vicino né troppo lontano dalla propria stella di riferimento, al fine di consentire una temperatura accettabile. Ebbene, Keplero, il telescopio spaziale, ci riporta fedelmente anche queste notizie.

Ma che sta succedendo ora a Keplero?

Le ultime notizie ci dicono che dopo anni di osservazioni e riprese, il telescopio spaziale ha finito la propria missione. E pensare che questo telescopio era stato progettato per durare circa 4 anni, e invece è durato 9 anni. Ma adesso il problema non è più risolvibile, dal momento che il combustibile per effettuare ulteriori esplorazioni è terminato. L’unica cosa da fare adesso è mettersi l’anima in pace e mettere in pace, o per meglio dire, a riposo, lo stesso Keplero in un’orbita di sicurezza.

Al momento la Nasa, nel dare l’annuncio della quiescenza, ha attivato comunque una modalità provvisoria che consente di raccogliere gli ultimi dati presi dal sistema, prima che intervengano ulteriori problemi.

Ma, come al solito, la Nasa ha pensato a tutto o quasi. Niente paura, perché all’inizio dell’anno l’Ente Spaziale Americano ha messo in orbita un altro telescopio, TESS, che è il successore di Keplero nella ricerca di nuovi mondi. Grazie Keplero e buona fortuna Tess.

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