I principali segreti di Google Tag Manager
Il Google Tag Manager è uno strumento molto utile per tutti coloro che hanno la necessità di mettere a punto una precisa strategia di marketing online. Questo servizio, infatti, consente di personalizzare l’analisi delle informazioni che riguardano, ad esempio, un sito internet. Stiamo parlando di un metodo per gestire i tag, che vengono definiti anche come pixel per il tracciamento. Sono degli strumenti che vengono usati nelle tecniche di digital marketing per identificare il target di uno specifico contenuto presente in rete. A volte rispondono all’esigenza di comprendere qual è l’impatto su un pubblico di riferimento di varie versioni di un annuncio pubblicato online.
Perché è importante il Tag Manager
È davvero importante tenere conto dei link e delle analisi delle reazioni del pubblico di riferimento, dopo aver pubblicato un annuncio. Purtroppo troppo spesso nella link building i collegamenti sono inseriti fuori contesto senza rispettare le aspettative degli utenti; al contrario invece dovrebbero essere scritti armonicamente, così da invitarli a cliccare nei punti giusti al fine di risolvere la necessità d’approfondimento. A riguardo, la guida di Roberto Serra sugli anchor text, esperto SEO spesso ospitato come speaker in eventi di settore nazionali, rappresenta un buon punto di partenza per comprendere meglio alcuni tecnicismi utili per approcciarsi a questa disciplina in modo corretto.
È molto importante utilizzare il Google Tag Manager, perché, attraverso questo strumento, si possono gestire le opportune modifiche al codice di un sito, in modo che le pagine web non risultino appesantite.
Per esempio spesso si ricorre all’inserimento di alcuni plugin, che poi finiscono con l’appesantire il caricamento. Invece, attraverso il Tag Manager, si può fare tutto lavorando direttamente sul codice. Ma a cosa serve esattamente il Tag Manager? Quello di Google serve ad aggiungere dei tag nel codice HTML.
Non bisogna intervenire direttamente sul codice, ma si può lavorare sui tag e su delle variabili attraverso un’interfaccia molto semplice da utilizzare. Vediamo adesso come integrare Google Tag Manager su un sito web.
L’integrazione del Google Tag Manager
Non è assolutamente difficile riuscire ad integrare il Google Tag Manager in un sito. Infatti si deve agire attraverso la creazione dell’account, configurando i tag che vengono usati più spesso. Ogni account (che di solito ha un contenitore già di default) può avere più contenitori. Così si ha la possibilità di utilizzarli per siti web o anche per app per iOS o per Android.
La procedura da mettere in atto è molto semplice. Bisogna andare nell’area di lavoro del Tag Manager e poi trovare la ID del contenitore. A questo punto si apre la finestra di installazione. Basta copiare e incollare il codice fornito sul sito.
Questo strumento di Google fornisce un tag manager system, tramite il quale si possono gestire e modificare i tag di un progetto su internet. La sua attività ormai viene considerata molto importante, soprattutto per chi lavora con i siti web che hanno l’obiettivo di monetizzare.
C’è da considerare, infatti, a questo proposito come il manager di cui stiamo parlando dà la possibilità di lavorare agevolmente con tutte le più importanti e conosciute piattaforme di raccolta dati, tra cui possiamo citare Analytics, Google Ads e Facebook Ads.
È davvero uno strumento molto utile, perché attraverso di esso si può ottimizzare il sito andando a modificare direttamente le stringhe di codice e non ci si deve rivolgere direttamente ad uno sviluppatore. Tra l’altro, poiché l’interfaccia da utilizzare è molto semplice, si possono valutare le modifiche apportate in anteprima, prima di salvare in maniera definitiva i cambiamenti.
Possiamo dire che questo strumento riesce davvero a fungere da collegamento significativo tra il settore tecnico con il campo del marketing.