R1, il primo robot casalingo realizzato dall’Istituto italiano di tecnologia

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R1 il primo robot casalingo

L’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha realizzato “R1-your personal humanoid“, un robot umanoide creano allo scopo di operare in ambienti domestici e professionali, come la propria abitazione o la corsia di un ospedale.

L’Istituto realizzerà entro il 2017 il modello di produzione e commercializzazione su larga scala, grazie al sostegno di investitori privati. R1-your personal humanoid ha un design italiano, pesa circa 50 kg e è realizzato per il 50% in plastiche e per il 50% in fibra di carbonio e metallo, alto 125 centimetri e può allungarsi fino a 140, ad esempio per afferrare un oggetto su una mensola con le mani a forma di pinza. Non ha gambe ma ruote, ha un corpo bianco e slanciato e la sua faccia è un display scuro che può assumere espressioni in stile emoticon.

Il direttore scientifico di Iit, Roberto Cingolani, ha dichiarato: “R1 è la nostra prima piattaforma umanoide a basso costo pensata per un’ampia distribuzione nelle case e in futuro sarà realizzato con materiali biodegradabili come plastiche di nuova generazione. Fin dall’inizio per questi prodotti di largo consumo futuro bisogna prevedere la sostenibilità, per evitare errori come sono stati fatti con l’elettronica oggi molto difficile da smaltire a fine ciclo”.

“Stiamo discutendo con Ibm Italia di alcuni pacchetti di intelligenza che dovrebbero consentire di utilizzare R1 in casa come assistente domestico per aiutare le persone bisognose come gli anziani, in ospedale o sul posto di lavoro. L’idea è che di fatto sia una specie di computer al quale si associa un software dedicato per specifica applicazione. In futuro queste macchine lavoreranno in cloud e saranno sempre più performanti. Però R1 nasce con l’idea di essere utilizzabile ogni giorno”, ha proseguito il direttore.

Giorgio Metta, vicedirettore scientifico dell’Iit e papà di R1 ha spiegato che “le prospettive commerciali sono immense. Questo è un mercato “blue ocean”, tutto da sviluppare. R1 costerà alcune decine di migliaia di euro per poi scendere progressivamente di prezzo. Nel frattempo avrà tutte quelle applicazioni utili per il supporto domestico. Al momento è un prototipo ed è necessaria una fase di industrializzazione per renderlo producibile. Questo vuol dire selezionare i componenti perché siano fabbricabili in larga scala. E perché sia disponibile per tutti è necessario un finanziamento di tipo industriale, connettersi alle realtà produttive perché non possiamo farlo come centro di ricerca”.

“L’Iit ha investito nella sua storia una settantina di milioni di euro per sviluppare una serie di piattaforme robotiche che vanno da iCub a Walkman al plantoide e la robotica chirurgica. Da questa ricerca sono filiate la riabilitazione come prostetica e esoscheletri. R1 è un altro di questi figli, un robot si servizio che potrà essere utilizzato in situazioni domestiche. Tra 10 anni R1 sarà costruito con nuovi materiali, la parte elettronica incorporata nella struttura, batterie di nuova concezione e funzionalità avanzate. Sempre connesso a internet, sarà il centro dell’internet delle cose. R1 ci seguirà, verrà con noi e ci aiuterà perché al contrario di altri elettrodomestici non rimane fermo”, ha concluso Metta.

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