Microsoft contro i software pirata in Italia

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Una delle tante piaghe in Italia è l’utilizzo dei software illegali. Secondo uno studio compiuto dalla Microsoft, in Italia il ricorso al software pirata è del 49%, contro una media europea del 35%. Un bel divario quindi, che comporta la perdita di circa 7500 posti di lavoro e un miliardo di euro nelle casse dello Stato. Inoltre  fa perdere anche competitività al Paese stesso, che non attrae investimenti stranieri anche per questa ragione. Lo studio è stato presentato in occasione della prima edizione del Play Fair Day, un evento che ha come obiettivo la sensibilizzazione all’uso di software legittimi.

Ma qualcosa contro la pirateria è stata fatta, almeno nel settore del poker online e dei giochi d’azzardo. Il DL 98 del 6 luglio scorso, precisamente all’articolo 24, introduce delle leggi ferree per i software e le piattaforme dei concessionari AAMS. Con le nuove regole i concessionari sono stati obbligati a far certificare e proteggere digitalmente i software che permettono di giocare o scommettere online.  Alcuni passi sono stati fatti, ma bisogna perseguire lo stesso obiettivo anche per altri settori, oltre che responsabilizzare utenti e aziende sui vantaggi ed i rischi che si hanno nel caso di utilizzo di software illegali. Matteo Mille, direttore della Business Unit di Microsoft, durante l’evento ha evidenziato che “usare un software non originale è come riporre una carta d’identità in un portafoglio bucato”. Per evitare sgradevoli sorprese, come ad esempio malware o virus e quindi mettere a rischio i propri dati sensibili e la stessa identità digitale, è sicuramente meglio, come fanno già i giocatori online nelle poker room, utilizzare solo software legali e certificati.

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