La FIGC si deve svincolare dall’accordo di sponsorizzazione intralot

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Sono passati ormai parecchi giorni dall’inizio della diatriba tra politica e Figc, ma la problematica è ancora viva e vegeta e sembra sempre ed ancora essere “nell’occhio del ciclone”.

Si parla, quindi, ancora dell’accordo di sponsorizzazione tra la Nazionale Azzurra ed Intralot, produttore anche di molti siti legali di casino bookmaker, accordo che ha scandalizzato tutti e che tutti (o quasi) stanno contestando facendo emergere una sorta di moralità che deve rappresentare la nostra Nazionale maggiore e che deve obbligare i vertici del calcio ad annullare questo accordo raggiunto e stilato nei termini in essere.

Da più parti si richiede al nostro Premier quali iniziative intenda assumere, ovviamente nell’ambito delle proprie competenze e rispettando l’autonomia dell’ordinamento sportivo, per non far diventare il calcio oggetto di uno sfruttamento commerciale da parte del gioco d’azzardo. E questo, naturalmente, per rafforzare il contrasto alla ludopatia e per non permettere che un gioco “sano come il calcio” venga contaminato dal gioco d’azzardo.
A prescindere dal fatto e dalle considerazioni anche troppo semplicistiche che il calcio “tanto sano e perfetto sembrerebbe proprio non essere”, si dovrebbe anche valutare tutto il resto dell’accordo e come si è concretizzato questo “incrocio di interessi”.

Tutto queste disquisizioni che sono sorte in relazione al rapporto Figc-Intralot purtroppo, fanno però considerare che ancora oggi il gioco d’azzardo è discriminato e demonizzato e che non rientra nella “sfera dei divertimenti” motivazione per cui è stato creato.
Ci si deve, però, intendere bene quando ci si riferisce a divertimento: il gioco è allegria e divertimento. Sono tutte le sue distorsioni e tutte le sue compulsività che ne fanno discendere problematiche, più o meno gravi, non certamente la sua vera e propria natura. È forse naturale che qualche perplessità questo accordo di sponsorizzazione le abbia fatte nascere a destra ed a sinistra della nostra politica, ma forse si è creato un “pandemonio” in modo eccessivo: pandemonio che porta in sé solo il concetto che il gioco d’azzardo è e resterà sempre un settore “diverso” da tutti gli altri.

Nessuno, sopratutto in questo periodo dove “si balla intorno al referendum” vuole schierarsi dalla parte del mondo-gioco, posto che da poco tempo il Governo ha deciso di intervenire per la sua ristrutturazione, la riforma delle sue norme e la ridistribuzione del prodotto gioco sul territorio.
Proprio in “questo momento storico per il gioco e per i casino online”, viene creato un accordo con un bookmaker e questo… sta facendo parlare parecchio, ed a volte anche a sproposito, ma l’accordo in ogni caso esiste e tutti, compreso la Consulta Nazionale Antiusura ed il Cartello “Insieme contro l’azzardo” premono affinché venga presa una decisione da parte della Figc: decisione di annullamento, naturalmente, dell’accordo con Intralot.

Se questo non dovesse accadere e la Figc non facesse “retromarcia” verrà richiesto al Governo ed al Parlamento, da parte di queste due ultime organizzazioni, di “diffidare la Figc dall’uso della bandiera italiana, e da ogni riferimento anche pubblicitario, legato ai termini ‘Nazionale e Italia’ ”: e questa è la loro posizione.
In ogni caso alla Consulta Nazionale Antiusura appare che il Governo “ignori completamente le motivazioni umane, morali e giuridiche, che inducono a condannare la diffusione del gioco d’azzardo”. Oltre a questo bisognerebbe che il Governo verifichi le finalità istituzionali della Figc affinché la sua autonomia non le faccia accampare il diritto a mezzo di piccoli cavilli per giustificare interessi diversi da quelli che dovrebbe avere, interessi sportivi.

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