Apple entra nella storia toccando i 1000 miliardi di dollari

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Apple entra nella storia toccando i 1000 miliardi di dollari

Nata nel garage del co-fondatore Steve Jobs nel 1976, Apple, nel corso degli ultimi decenni, ha cambiato per prima il modo in cui le persone sono connesse fra loro, ed è entrata irrimediabilmente nella storia della tecnologia, della comunicazione ed anche dell’economia e della finanza, con le sue azioni che crescono oltre ogni più rosea aspettativa.

Quando Steve Jobs presenta il primo modello di iPhone dal palco del MacWorld nel gennaio del 2007 inizia la vera rivoluzione nel settore della telefonia portatile. Inizia l’era dello smartphone. Non solo l’iPhone ha dettato nuovi standard di design, funzionalità e facilità d’uso per questi innovativi telefoni, ma Apple è riuscita a vendere circa 6,1 milioni di esemplari il primo anno dal lancio, così il melafonino ha spianato la strada alle successive generazioni.

Il primo iPad lanciato nel 2010 ha cambiato e spostato il mercato dei tablet in una direzione completamente nuova, e alla luce di una vendita complessiva di quasi 13 milioni di unità nel suo primo anno di vita, la “tavoletta” di Apple ha inaugurato – per l’ennesima volta – una nuova era nel settore del mobile computing.

Ma Apple entra nella storia anche per la sua capitalizzazione: Cupertino è infatti diventata la prima società al mondo ad avere una capitalizzazione di mercato di 1.000 miliardi di dollari, traguardo che ha toccato brevemente alle 11.48 ora locale, ore 17.48 italiane, del 2 agosto, per poi ripiegare.

Le probabilità che avvenisse erano alte, soprattutto dopo la trimestrale presentata qualche giorno prima, che aveva fatto volare il titolo sul Nasdaq del 5,9 per cento, archiviando la migliore seduta degli ultimi 18 mesi.

Nello specifico, la trimestrale societaria aveva svelato profitti di 53,3 miliardi e un utile di 2,34 dollari per azione, da confrontare con i previsti e rispettivi 52,3 miliardi e 2,16 dollari.

Apple ha venduto complessivamente nell’ultimo trimestre 41,3 milioni di iPhone e 11,55 milioni di iPad, rimasti stabili quindi anno su anno (erano 114 milioni nel terzo trimestre 2017). In realtà Apple non ha venduto molti più iPhone rispetto allo scorso anno (appena l’1% in più), ma a fare la differenza è il prezzo di vendita medio più elevato, grazie appunto agli iPhone X. Le vendite di Apple Watch e AirPods sono aumentate invece del 60 %, mentre Apple Music, App Store, Apple Pay e iCloud pesano complessivamente 9,55 miliardi di dollari. L’unica nota stonata sono i Mac, ancora una volta in segno negativo: nello stesso periodo dello scorso anno infatti se ne vendettero 4,5 milioni mentre ora siamo a 3,7.

“Siamo entusiasti di annunciare il miglior trimestre di giugno mai registrato, e il quarto trimestre consecutivo di crescita a doppia cifra del fatturato. I risultati del terzo trimestre sono stati possibili grazie alle continue forti vendite di iPhone, dei servizi e degli indossabili, e siamo davvero impazienti dei prodotti e servizi che abbiamo in programma di annunciare”, aveva commentato Tim Cook, CEO di Apple.

Per raggiungere la soglia del trilione, le azioni Apple avrebbero dovuto sfondare la soglia dei $207 (e non dei $203,45 come inizialmente stimato). La quotata ha fatto di più e si è addirittura spinta a toccare i $208.

Il valore delle azioni della casa di Cupertino è cresciuto di ben 50.000 volte rispetto a quello con il quale aveva debuttato sul mercato azionario nel 1980: si tratta di un ordine di grandezza fuori scala anche per l’indice S&P 500, dal momento che il valore di crescita medio – nello stesso arco temporale – è pari a 2.000 volte quello registrato al momento dell’IPO.

Anche se Apple si conferma la società al mondo con la più grande capitalizzazione di Borsa, va precisato che non si tratta della prima azienda a livello globale che supera la soglia dei mille miliardi: in passato c’era riuscita Petrochina, la società di stato quotata a Shangai, attiva nella ricerca e produzione di idrocarburi che aveva superato i mille miliardi di dollari nel 2007.

Poi, però, il titolo del colosso petrolifero cinese è crollato e ora al New York Stock Excahnge, Petrochina ha una capitalizzazione pari a 135 miliardi di dollari.

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