Energia senza fili di Nikola Tesla, il futuro è green
Energia senza fili di Nikola Tesla, niente più tralicci o piloni: il futuro è sempre più green.
Eccoci ancora una volta a parlare di energia, sia in termini innovativi che antichi. In termini antichi perché stiamo parlando delle invenzioni di Nikola Tesla, risalenti a fine ottocento inizio novecento. In termini innovativi perché forme simili di trasmissione di energia, anche se sperimentate, non sono mai state praticamente attuate a livello commerciale.
Eppure il vantaggio è chiaro, ed è precisamente il vantaggio di non usare più i fili elettrici come conduttori. Vediamo di spiegarci meglio. Le onde radio viaggiano attraverso l’etere ma anche attraverso conduttori o semiconduttori. Quelle con frequenze più alte viaggiano tipicamente attraverso l’etere, da quelle della televisione a quelle della radio, a quelle dei telecomandi, cellulari, reti Wi-Fi e così via.
La corrente elettrica, con i suoi 50/60 hertz, viaggia su filo elettrico conduttore, normalmente filo di rame, con diametro direttamente proporzionale alla quantità di corrente che deve trasportare. Perciò, se abbiamo una torcia elettrica alimentata da una semplice batteria a pila, troveremo i fili di collegamento molto sottili. Se osserviamo invece i fili che arrivano dalla rete elettrica generale al nostro contatore di casa, già le dimensioni cambiano notevolmente.
Se osserviamo quelli che escono da una centrale dell’Enel, è facile intuire quanto possano essere grandi e capaci di trasportare immensi quantitativi di energia. Ora il problema è proprio questo: i nostri territori sono invasi da fili, da cablaggi, da cavi, per aria, sottoterra e sotto il mare. E’ possibile fare a meno di tutti questi cavi di piccole, medie e grandi dimensioni? Esiste una modalità di trasferimento dell’energia, in questi casi della corrente elettrica, che passi attraverso l’aria e non attraverso cavi o fili vari?
Energia senza fili di Nikola Tesla
Si tenga conto del fatto che, ovviamente, anche le nostre abitazioni e i nostri uffici, i negozi e quant’altro possiedono la stessa modalità di trasmissione dell’energia elettrica: fili e cavi dappertutto, dentro le pareti e sparse per le case. Le conseguenze sono che, sia da un punto di vista estetico che pratico, le cose si complicano. Tanto è vero che i più moderni impianti antifurto o di domotica sono per l’appunto wireless, vale a dire senza fili. I vari dispositivi vengono alimentati, laddove necessario, con batterie, e vengono governati tramite trasmissioni ad altissima frequenza, nell’ordine dei Gigahertz.
Ma poco più di un secolo fa ci aveva pensato proprio Nikola Tesla a sperimentare con successo dei dispositivi di trasmissione dell’energia via etere. Naturalmente il tutto era allo stato embrionale e il salto di trasmissione era solo di pochi metri, tuttavia la tecnologia inventata era ed è tutt’ora valida, tanto che le sue idee ultimamente sono state riprese e sviluppate in maniera adeguata. Prova ne sia che, ad esempio, un team di ricercatori guidato da Marco Santarelli, direttore scientifico di Res on Network, ha compiuto un primo esperimento l’anno scorso con l’illuminazione del terzo piano della Torre di Cerrano, nell’Area Marina protetta di Cerrano, in Abruzzo.
Secondo Santarelli “La trasmissione dell’energia senza fili è la frontiera della ricerca in tutto il mondo, perché eliminare i cavi renderà i dispositivi e tutto ciò con cui interagiamo molto più efficiente, pratico e decisamente meno costoso”.
Per trasmettere l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, ma non solo, c’è bisogno fondamentalmente di tre elementi: due grandi bobine in rame chiamate bobine di Tesla, in grado di creare un campo magnetico, e un trasformatore che renda fruibili una serie di dispositivi collegati, come lampadine, Tv, elettrodomestici e quant’altro funzionante a energia elettrica. Una splendida tecnologia del futuro, quindi.
Ma a fronte di tutto ciò una domanda sorge spontanea: siamo sicuri che i campi di forza generati da queste apparecchiature non siano nocivi alla salute? Staremo a vedere, e comunque avremo tempo per rendercene conto nei prossimi anni.