Metaverse: Arriva il senso del tatto nel progetto Zuckerberg

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Metaverse Arriva il senso del tatto nel progetto Zuckerberg

Meta, il nuovo progetto di Mark Zuckerberg, sta sviluppando guanti che portano il senso del tatto nell’universo del Metaverse.

Con il nuovo nome Meta, Facebook sta lavorando al futuro di metaverse, mentre allo stesso tempo cerca di sviluppare più strumenti e attrezzature per renderlo una vera “realtà alternativa“.

Ha annunciato che sta lavorando a un guanto tattile che, una volta indossato, consentirà agli utenti di toccare le cose in questo mondo alternativo.

Sebbene Meta ammetta che “Non possiamo essere abili nel mondo virtuale come nel mondo reale“, sta cercando di cambiare questa situazione con questi guanti.

Mentre aiutano il computer a comprendere e riflettere i movimenti della mano dell’utente, i guanti mirano anche a fornire l’esperienza dell’utente generando una serie di sensazioni complesse e sfumate per cose come pressione, consistenza e vibrazione.

Meta riassume l’esperienza che gli utenti avranno con il guanto:

Immagina di lavorare su un puzzle 3D virtuale con un avatar 3D ultra realistico. Quando prendi un pezzo del puzzle virtuale dal tavolo, interrompe automaticamente il movimento delle tue dita e ti sembra di essere nella tua mano. Mentre tieni il pezzo per un’ispezione più ravvicinata, senti la nitidezza dei suoi bordi e la levigatezza della sua superficie, seguiti da uno scricchiolio soddisfacente quando lo metti in posizione“.

Invece di utilizzare più motori in miniatura per creare sensazione, Sean Keller, direttore della ricerca presso Reality Labs, afferma di utilizzare la microfluidica.

Mark Zuckerberg ha anche condiviso le seguenti righe sui guanti sviluppati per Metaverse sul suo profilo Instagram:

“Il team di Reality Labs di Meta sta lavorando su guanti tattili per creare una sensazione tattile realistica in Metaverse. Un giorno sarai in grado di sentire consistenza e pressione quando tocchi oggetti virtuali”.

Tuttavia, nonostante l’assenza di un oggetto fisico, è possibile per noi creare sensazioni fisiche con le nostre capacità percettive. Sophie Kim, direttore scientifico della ricerca UX, dice che i nostri cervelli sono abbastanza bravi in ​​questo.

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