La raccolta del gioco fisico potrebbe crescere ancora
Una lettura superficiale di questo titolo, immediatamente, potrebbe far “caracollare” le certezze circa un equilibrio che i giocatori hanno raggiunto con il gioco pubblico e con i casino migliori legali aams.
In realtà, non ci si può fermare ad una prima lettura laddove ci si fa apparire che la fascia dei giocatori si sta ancor di più estendendo: non si può strumentalizzare queste parole, laddove invece l’aumento della raccolta del gioco fisico dovrebbe farsi risalire ancora dal sommerso magari mediante una ulteriore (e terza) sanatoria dei Centri di Trasmissione
Dati. Sanatoria che, sino ad oggi, ha portato alla regolarizzazione di oltre duemila punti vendita, anche se in realtà lo Stato (o meglio l’Erario) si aspettava “qualche numero” in più. Questi Centri di Trasmissione Dati raccoglievano giocate portando danari in mercati “neri od esteri” che ora, invece, contribuiscono alla raccolta statale.
Grande risultato, allora, con le due sanatorie e probabilmente anche una terza versione potrebbe concretizzare risultati validi e di interesse per l’Erario (che ne ha sempre bisogno). In questi giorni, poi, la regolamentazione italiana tornerà ad essere il fulcro di un dibattito internazionale all’interno di una sessione ospitata dal ciclo di conferenze sul gaming dell’EiG -Excellence in Gaming, programmata a Berlino.
Come era successo con “The italian briefing” quando la nostra regolamentazione sul gioco era stata proposta e riconosciuta come esempio di successo, anche in questa tavola rotonda di regolatori dei principali mercati europei, che ha come obbiettivo di individuare le strategie nei vari Paesi dell’Unione, l’Italia ancora una volta, rappresenterà il caso più atteso da “esaminare” ed all’Italia verrà affidata l’apertura dei lavori con l’intervento del responsabile dell’Ufficio online delle Dogane e dei Monopoli.
Sarà bene, però, che i risultati della regolamentazione italiana siano anche approfonditi nella Penisola, ben studiati in ogni loro aspetto, in modo così di arrivare ad una legislazione coerente in modo che l’Italia possa essere “guardata” come un esempio per le politiche di gioco in generale e non solo relativamente al mercato online. E questo soltanto poiché, visto lo sviluppo notevole del mercato nazionale, sopratutto per quello fisico, esiste ed è ben viva una forte incertezza che rischia così di mettere a repentaglio le capacità di investimento di tanti personaggi.
Mai come in questo periodo torna in auge un vecchio adagio che “ci piace” sempre “mettere sul piatto”: Mal comune mezzo gaudio. E sì, perché se si guarda il resto dell’Europa sembra che tutti abbiano gli stessi interessi in generale per quanto riguarda il gioco e la sua regolamentazione: è il caso specifico anche della pubblicità che si sta affrontando appunto in questo periodo in diversi Paesi ed anche una regolamentazione del gioco avanzata, come quella del Regno Unito, potrebbe inserire nuove restrizioni.
Altra argomentazione di interesse europeo, è la liquidità internazionale sul gioco online e sui casino online. All’estero, nonostante le polemiche siano sempre diffuse, quando si affronta la tematica dei giochi l’attenzione più particolare viene rivolta allo Stato ed al regolatore ma si ha una maggiore considerazione delle imprese e della loro partecipazione alla società. Ma è curioso fare una sorta di parallelismo con l’estero, laddove nel nostro Paese viene sistematicamente puntato il dito contro le slot nei bar, mentre nel resto del continente europeo questa problematica esiste davvero in modo relativo.
Nel Regno Unito, Paese liberalissimo, le slot non risultano un problema mentre “il dito della società” è severamente puntato contro le Fobt, apparecchiature analoghe alle nostre Vlt.