Gli astronauti sono su Marte, ma in Israele

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Gli astronauti sono su Marte ma in Israele

Una missione guidata dall’Austrian Space Forum (OWF) mira a ricreare le condizioni di vita del pianeta Marte nel deserto. 

E’ chiamato Amadee-20, il team scientifico si sta avvicinando alle condizioni desertiche del Pianeta Rosso .

Dal 4 ottobre, sei astronauti vivono, convivono e raccolgono dati nel deserto. L’esperimento continuerà fino alla fine del mese in Israele.

Marte riprodotto nel deserto di Israele

Sono chiamati astronauti analogici. Sono ricercatori che ricreano le condizioni di vita su altri pianeti senza lasciare la Terra. 

In collaborazione con l’agenzia spaziale israeliana, questi pionieri della ricerca spaziale hanno investito un cratere nel deserto del Negev, al centro del territorio israeliano.

La scelta della location non è banale. Anche se la temperatura è molto più mite di quella del pianeta rosso, che raggiunge in media 60°C, il terreno è arido e la sabbia è ocra come su Marte. 

Durante questo mese di full immersion, gli astronauti condividono un piccolo spazio alimentato esclusivamente da energia solare. Il team è composto da sei persone di diverse nazionalità, tra cui Anika Mehlis, un’astronauta specializzata in microbiologia.

Il comfort dei locali, di tipo spartano, è in gran parte occupato da una piccola cucina e da letti a castello. Il resto dello spazio è occupato da macchine scientifiche. 

Sarà contemplato anche l’utilizzo di un drone

Scorcio del deserto del Negev (foto@Pixabay)

Per il team, ciò comporta la gestione di un prototipo di drone che funziona senza GPS, nonché di veicoli fuoristrada che funzionano con l’energia solare. 

In caso di guasto del macchinario, viene fornita una squadra di manutenzione, ma non è consentito interagire direttamente con gli astronauti analogici.

L’elemento cruciale per il successo di questo tipo di esperienza è la coesione di gruppo e la capacità di poter collaborare in un ambiente non familiare e ostile. 

Un viaggio su Marte durerebbe diversi anni con i mezzi attuali. 

Dopo aver subito diversi anni di addestramento fisico e mentale, i membri di questo equipaggio sanno che le condizioni di una possibile colonizzazione di Marte richiederanno enormi sacrifici e capacità di adattamento.

L’Austrian Space Forum, un’organizzazione privata, ha già effettuato con successo più di 12 di tali operazioni. 

Nonostante le difficoltà, la sua ambizione è quella di aprire la strada alla conquista marziana con l’aiuto di collaboratori provenienti da tutto il mondo. 

L’obiettivo a medio termine è sviluppare le missioni marziane che dovrebbero essere profilate entro il 2030.

Fonte: France 24

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