Schermi tv, dal tubo catodico agli OLED

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Schermi tv dal tubo catodico agli OLED

L’ultima generazione è cresciuta già con gli schermi Lcd e oggi anche per noi sono la normalità, ma già solo due decenni fa la realtà era ben differente: la maggior parte dei televisori era infatti a tubo catodico, o schermo CRT.

Di cosa parliamo? Lo schermo a tubo catodico è sostanzialmente un tubo a raggi catodici nel quale, per formare le immagini, i fasci di elettroni sono convogliati su di una superficie fotosensibile frontale.

Si trattava di televisori molto grossi ed ingombranti, soprattutto nello spessore, ecco perché a fine secolo sono stati progressivamente ed inesorabilmente soppiantati.
Al contrario, il display a cristalli liquidi, l’ LCD appunto, dall’inglese Liquid Crystal Display, è un tipo di display che utilizza le proprietà di modulazione della luce dei cristalli liquidi.

Più nello specifico, i televisori LCD utilizzano cristalli liquidi tra due piastre. Essi lavorano utilizzando un back-luce per illuminare milioni di piccoli pixel. Un transistore controlla ogni pixel, e ogni pixel ha un filtro di vetro polarizzato dietro. Questo filtro controlla la quantità di luce emessa dal pixel, producendo l’immagine vista sullo schermo.
Oggi, per i televisori di fascia alta, anche l’LCD appare surclassato ed è stato sostituito dagli schermi OLED.

OLED è l’acronimo di Organic Light Emitting Diodes (diodo organico ad emissione di luce), una nuova tecnologia a schermo piatto, costruita mettendo in serie diversi sottili strati organici fra due conduttori.

I vantaggi rispetto a tutti i suoi predecessori sono innumerevoli: colori più brillanti e luminosità ai massimi livelli, contrasto elevatissimo fino a 1.000.000 a 1, angolo di visuale illimitato, tempi di risposta molto più rapidi, consumi ultra bassi e schermi di pochi mm di spessore.

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