Privacy Facebook e WhatsApp basta violazione

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Il garante della privacy tedesco ordina a Facebook di smettere di “prendere” i dati degli utenti tramite WhatsApp.

Per la Germania la condivisione dei dati degli utenti attraverso il servizio di messaggistica WhatsApp rende Facebook colpevole di violazione del diritto nazionale sulla protezione dei dati.

Perciò il garante tedesco ha ordinato a Facebook non solo di smettere immediatamente di raccogliere dati ma anche di eliminare tutti quelli rastrellati, e memorizzati, fino a oggi.

Il garante tedesco non è l’unico che ha messo sotto la lente di ingrandimento la condivisione dei dati tra WhatsApp e il social di Zuckerberg. Il fenomeno, infatti, sta interessando molti organismi di controllo in tutta Europa.

Nel 2014, quando ci fu l’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook, il co- fondatore del servizio di messaggistica Jan Koum aveva assicurato che mai sarebbe stata messa a rischio la privacy degli utenti.

Ma verso la fine di agosto scorso, WhatsApp lanciò l’aggiornamento che ha permesso la condivisione di alcune informazioni personali con Facebook, incluso il numero di telefono.

Quelle di Koum, dunque, si sono rivelate promesse di marinaio. Per fortuna c’è la possibilità, agendo sull’impostazione della app, di evitare che la privacy sia violata.

Ciò non toglie che, la violazione di privacy esiste. Non  a caso anche la Electronic Frontier Foundation (EFF) aveva descritto la scelta di Facebook come una minaccia sul controllo dei dati degli utenti.

Johannes Caspar, commissario per la protezione dei dati di Amburgo, addirittura ipotizza che Facebook possa cercare di raccogliere dati su una gamma più ampia di utenti, compresi quelli che non sono connessi su Facebook.

Ovviamente questa ipotesi, per Casper e non solo, sarebbe una vera iattura. La scelta del garante tedesco è giusta perché mira a proteggere i dati di 35 milioni di cittadini.

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