Neuralink: Elon Musk fa sul serio col cervello umano
Elon Musk, fondatore di Tesla, ha lanciato la startup tecnologica Neuralink per costruire impianti che collegano il cervello umano tramite interfacce direttamente ad un computer.
La tecnologia che si sta studiando vedrebbe gruppi di minuscoli come “fili”, elettrodi flessibili impiantati nel cervello umano da un robot neurochirurgico.
Questi sensori rilevano e registrano i segnali elettrici nel cervello e trasmettono queste informazioni all’esterno del corpo.
Ciò fornisce il potenziale per creare un sistema di interfaccia cervello-macchina (BMI) ad alta larghezza di banda, il che significa che collega il cervello a un dispositivo esterno per formare un’interfaccia cervello-macchina.
Primi test sugli umani entro la fine del 2020
L’obiettivo è utilizzare Neuralink per comprendere e trattare diverse forme di disturbi cerebrali o della colonna vertebrale. Ad esempio, gli esseri umani paralizzati potrebbero utilizzare il dispositivo impiantato per controllare telefoni o computer.
Tuttavia Musk prevede anche l’impianto come mezzo per migliorare il proprio cervello, dando agli umani la possibilità di ottenere una simbiosi con l’intelligenza artificiale (AI).
Ciò potrebbe alla fine portare a un futuro di “intelligenza sovrumana“, secondo Musk.
Come Musk ha spiegato al Neuralink Launch Event di San Francisco il 16 luglio, l’idea è quella di creare un “futuro ben allineato” che mitiga la presunta minaccia esistenziale dell’IA.
Lui e il suo team sperano di testare il sistema su un paziente umano entro la fine del 2020.
Ogni gruppo di fili potrebbe contenere fino a 3.072 elettrodi, che sarebbero distribuiti su 96 filamenti.
La startup di Musk Neuralink ha anche costruito un robot neurochirurgico in grado di inserire sei fili nel cervello umano al minuto.
Ogni filo è più piccolo di un decimo della dimensione di un capello umano e contiene 192 elettrodi.