Elenco dei cattivi pagatori su Facebook: polemiche negli USA
Stando alle fonti americane, Facebook starebbe pensando a un algoritmo che consenta di ottenere subito un elenco cattivi pagatori cercando tra i nostri amici di Facebook. L’algoritmo sarebbe in grado di definire l’affidabilità creditizia di una persona, semplicemente valutando le sue abitudini dal suo profilo di Facebook.
La notizia ha scatenato accese polemiche, soprattutto negli Stati Uniti, dove l’affidabilità si basa molto sulle abitudini delle persone e su quello che si dice di loro, più che sulla raccolta dei documenti. Oltre alle questioni di privacy, che tornano a galla ogni volta che si parla di social network e di Facebook in particolare, il rischio è che un qualsiasi incaricato di una qualsiasi banca americana possa controllare la situazione creditizia di una persona che chiede un prestito con un click, senza il consenso dell’interessato.
All’arrivo della notizia nel Bel Paese, ci si è chiesti quali sarebbero gli effetti se un elenco cattivi pagatori venisse pubblicato su Facebook: stando alle proiezioni, in Italia la situazione non cambierebbe molto almeno da un punto di vista ufficiale e nei rapporti con gli istituti di credito. Il nostro sistema di verifica della solvibilità o affidabilità di un soggetto è basato sulla consultazione di registri ufficiali dove si può sapere subito con dati circostanziati se una persona è sull’elenco dei protestati o se può essere considerata un cattivo pagatore, senza per questo invadere la sua privacy.
Il sistema bancario italiano, per quanto criticabile è basato su carte e registri, di conseguenza è difficile che un sistema come Facebook possa essere ritenuto affidabile come metro di valutazione, quando altri documenti ufficiali dimostrano che la persona in oggetto non ha nessun problema di accesso al credito.
Resta da verificare quanto a livello sociale potrà influire lo sbandieramento di dati che comunque in Italia restano personali e sensibili e come la legge Italiana si comporterà nei confronti del Social network, nel caso possa essere portata avanti tale pubblicazione.
In relazione a quanto sopra un problema che Facebook si potrebbe trovare ad affrontare sarà quello di verificare l’identità delle persone iscritte e degli account fake. Intanto, per cominciare, la registrazione di falsi profili è diventato reato penale.
Per il momento la notizia riguarda solo gli Stati Uniti e non è stata data conferma ufficiale da Facebook. Resta però l’attenzione su come sia opportuno usare il proprio profilo e sulle informazioni che si mettono in pasto ai social, ricordando che chiunque può accedere alle proprie informazioni personali semplicemente con un click.