Huawei, l’assistente vocale che non ti aspetti

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Secondo indiscrezioni da Bloomberg, dopo aver scelto di integrare l’assistente digitale Alexa di Amazon nel suo smartphone Mate 9, il terzo piu’ grande produttore di smartphone del mondo Huawei sta ora lavorando ad un proprio assistente vocale. Al contrario dei concorrenti, tuttavia, l’assistente di Huawei si dice che venga specificamente sviluppato per la Cina.

The Verge ha precisato che gia’ è noto da almeno un mese che Huawei sta preparando un proprio assistente vocale. Secondo il sito, durante il CES a Las Vegas lo scorso gennaio, il capo della divisione mobile di Huawei, Richard Yu, ha detto nel corso di un briefing di gruppo con altri membri della stampa, tra cui Bloomberg, che il marchio cinese stava progettando un assistente vocale solo per il suo mercato principale, appunto la Cina.

Secondo Bloomberg, sullo sviluppo del’assistente intelligente di Huawei sta lavorando un team che impiega più di 100 persone a Shenzhen.

Se l’assistente di Huawei sarà riservato ai consumatori cinesi è probabile che gli smartphone di Huawei venduti nel resto del mondo potranno essere alimentati da una tecnologia di intelligenza artificiale di un altra azienda, come Alexa di Amazon che gia’ si trova sul recente Mate 9.

“Oggi, Amazon e Google sono più forti di noi, Alexa e Google Assistant sono migliori. Come potremmo competere?” è una dichiarazione di Huawei citata da The Verge, lasciando intendere che Huawei non ha alcune intenzione di spendere soldi sullo sviluppo di un assistente vocale per competere con la concorrenza, ma piuttosto vorrebbe una propria tecnologia per far fare cose ai propri telefoni che altrimenti non si potrebbero fare integrando assistenti digitali di terze parti.

Non si puo’ quindi definire l’assistente che Huawei sta progettando come un concorrenti dell’Assistente Google o di Alexa di Amazon.

Secondo Techcrunch, considerando che l’azienda sta puntando a diventare il secondo produttore di smartphone nel mondo sta “apparentemente lavorando per differenziarsi ancora di più dalla concorrenza con lo sviluppo di una tecnologia proprietaria”. Techcrunch ricorda anche che non si tratta del primo investimento di Huawei nel ramo dell’intelligenza artificiale. Nel mese di ottobre, infatti, la società ha annunciato l’intenzione di finanziare con 1 milione di dollari un partenariato di ricerca con UC Berkeley in una “partnership strategica nella ricerca di base dell’apprendimento profondo, elaborazione del linguaggio naturale e computer vision”.

Google sta puntando molto in alto con il suo Assistente, attualmente limitato solo a funzionare sui telefoni Pixel di Google e nell’altoparlante Google Home, essendo un assistente in grado di ‘dialogare’ con gli utenti comprendendo frasi ‘naturali’, cosa che non sanno fare altri concorrenti come Cortana o Siri mentre Alexa di Amazon da poco tempo comprende il contesto delle frasi.

Secondo gli ultimi dati dalla società di analisi di mercato Gartner, nel 2016, complessivamente, le vendite di smartphone agli utenti finali si sono attestate a quasi 1,5 miliardi di unità, con un aumento del 5 per cento rispetto al 2015. Samsung è prima davanti a Apple guardando l’intero 2016, rispettivamente con una quota del 20.5 per cento con 306 milioni di smartphone venduti e del 14.4 per cento e 216 milioni di iPhone venduti. Huawei è al terzo posto con quasi il 9% del mercato globale a 132,8 milioni di smartphone venduti, in aumento dal 7,3% di quota e 104 milioni di smartphone venduti nel 2015. “Huawei ha introdotto il Mate 9 nel corso del trimestre – entro un mese dalla sospensione del Samsung Galaxy Note 7 – che è stato un buon tempismo per posizionarlo come alternativa”, ha detto un analista di Gartner, secondo cui l’offerta di smartphone premium di Huawei ha contribuito a ridurre il divario con Samsung nel corso del quarto trimestre del 2016. “Huawei è pronta a ridurre il divario ulteriormente puntando a diventare il secondo produttore di smartphone a livello mondiale” secondo Gartner.

Il Mobile World Congress si avvicina e le indiscrezioni che ruotano intorno ai principali attori del mondo smartphone, come da tradizione, aumentano. L’ultima, riportata ieri da Bloomberg, riguarda Huawei. Il gigante cinese, stabilmente sul terzo gradino del podio per unità vendute su scala globale (secondo le ultime rilevazioni di Gartner, relative al quarto trimestre del 2106, la sua quota di mercato è del 9,5%, dietro Apple e Samsung, rispettivamente al 17,9% e al 17,8%), sarebbe al lavoro su un assistente digitale in grado di “emulare” le funzionalità di Siri.

La sfida al gotha dei telefonini si gioca dunque per Huawei non solo sui dati di vendita ma anche sulle funzionalità software del dispositivo mobile, sull’intelligenza che questo può mettere a disposizione degli utenti. Secondo fonti interne alla società, come scrive Bloomberg, al progetto lavorerebbero oltre cento ingegneri nei laboratori di Shenzhen. Almeno inizialmente, recitano ancora i rumors, l’assistente digitale sarà disponibile solo in cinese e per i prodotti che verranno distribuiti solo nel Paese del Dragone. Sui terminali Huawei venduti al di fuori della Cina (e pensiamo al nuovo top di gamma P10 atteso al debutto a Barcellona), invece, Huawei dovrebbe per il momento continuare ad utilizzare i servizi vocali di Google e di Amazon (Alexa, installato a bordo dalla versione del Mate 9 distribuita negli Usa), banditi nella Repubblica Popolare per le note restrizioni imposte dal Governo di Pechino.

Huawei, insomma, ha le potenzialità per giocarsi la partita degli assistenti virtuali con le proprie forze, così come del resto le ha anche Samsung. Il chaebol coreano ha dovuto incassare il sorpasso di Apple nel ranking di vendita dell’ultimo trimestre (su base annua è invece davanti con il 20,5% di share rispetto al 14,4% di Cupertino) ma l’acquisizione della startup Viv Labs annunciata lo scorso ottobre va nella direzione dello sviluppo di un assistente vocale “in house”. Il primo device di Samsung con la nuova intelligenza artificiale a bordo dovrebbe vedersi entro la fine dell’anno.

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